Nuovo regolamento relativo alle batterie
l nuovo “Regolamento relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, che abroga la direttiva 2006/66/CE e modifica il regolamento (UE) 2019/1020” presentato dalla Commissione il 10 dicembre 2020 è da mesi in discussione e all’esame del Parlamento, principalmente in queste 4 COMMISSIONI: Ambiente, Industria, Mercato interno e, naturalmente, Trasporti.
Questo Regolamento, che sostituisce la Direttiva oggi in vigore, è di fondamentale importanza sia per affrontare la “mobilità sostenibile” che per offrire alle industrie europee un orizzonte normativo per investire e produrre al fine di raggiungere una capacità competitiva a livello globale.
E’ importante notare che questa normativa, una volta approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, diventerà immediatamente operativa, perché essendo un Regolamento (e non una Direttiva), sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri, senza la necessità di essere recepita dai Parlamenti nazionali.
I principali aspetti delle ricadute del provvedimento riguardano:
- La strategia per la mobilità sostenibile che richiederà batterie di nuova generazione, ad alta capacità di accumulo e con forti potenzialità per sostenere le nuove modalità di alimentazione energetica per i veicoli elettrici, sia quelli leggeri che quelli “pesanti”;
- La strategia di maggior autonomia produttiva e industriale dell’Europa, per essere un continente competitivo anche nelle produzioni avanzate che saranno necessarie nella trasformazione sostenibile del sistema produttivo manifatturiero;
- La realizzazione di parte dell’Europa di una “sovranità tecnologica”, cioè una capacità di ricerca, innovazione tecnologica e relativa produzione nei settori che ci vedono, oggi, “dipendenti da” o “acquirenti di” altre realtà industriali;
- Una maggior autonomia per quanto riguarda le materie prime preziose o critiche per le quali oggi siamo dipendenti dalle forniture che arrivano da altre parti del mondo, con tutte le criticità economiche, strategiche e geopolitiche conseguenti a questa condizione di dipendenza;
- La realizzazione di “catene di fornitura” e “catene del valore” più solide e continuative (cioè senza interruzioni o vuoti) nel sistema produttivo europeo;
- La conquista di una leadership europea;
- Il recupero e il riuso delle materie prime rare, preziose e critiche in un’ottica sempre più indispensabile di “economia circolare”.
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