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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Unione bancaria e Unione dei capitali: esame dei progressi compiuti e tappe per il completamento

Il pacchetto di direttive e regolamenti relativi a tutto l’impianto per costruire l’Unione Bancaria e, più recentemente, l’Unione dei Capitali è da tempo in corso e ha visto elaborare ed approvare importanti provvedimenti legislativi.

Tuttavia, i progressi realizzati non hanno ancora raggiunto il completamento dell’Unione stessa, tanto che, sia in seno all’Eurogruppo che nelle riunioni più recenti dei leaders dei Paesi dell’Eurogruppo, si è concordato un piano di lavoro graduale, ma preciso, con tappe definite per risolvere i “capitoli” ancora in sospeso. 

Tutto questo con l’obiettivo di concludere entro la prima metà del 2022 l'intero dossier e tutte le parti normative collegate.

Accanto all’Unione bancaria è importante anche finalizzare i testi per l’Unione dei capitali, al fine di far nascere e stimolare un vero mercato europeo dei capitali e dunque sostenere gli investimenti necessari alla crescita e allo sviluppo, tanto più in una fase come questa caratterizzata dai programmi di Recovery e Resilience di tutti i Paesi membri dell'Unione, nel quadro di Next Generation EU. 

Molte sono le esigenze da soddisfare per questa integrazione finanziaria. Innanzitutto, per un vero mercato integrato dei capitali occorre avere garanzie e chiarezza nell’ambito dell’insolvenza delle imprese, vero nodo cruciale.

Parallelamente occorre sostenere e far decollare, con norme adeguate, il settore della finanza verde e delle obbligazioni “green” da cui può scaturire una vera leva di crescita sostenibile e di diffusione molto capillare nell’impego dei capitali.

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Roaming: abolizione, ancora per 10 anni

Questa scheda riguarda un argomento molto sentito ed apprezzato dai cittadini e, in particolare, dai giovani che più spesso viaggiano all’interno dei Paesi dell’Unione, ma anche da coloro che hanno una più spiccata mobilità per ragioni professionali o per scelte personali.

Si tratta del roaming, cioè il “sovrapprezzo” che in passato veniva posto sulle telefonate di tutti i cittadini europei, quando “varcavano il confine del loro Stato” e usavano il cellulare, con abbonamento fatto nel loro Paese, telefonando da un altro Paese.

Il Parlamento europeo e il Consiglio, con una decisione comune e attraverso un apposito Regolamento, nel 2016 stabilirono che, a partire dal 15 giugno 2017, questo “sovrapprezzo” doveva essere abolito sia per le telefonate “voice” che per i “data” e che ciò dovesse essere attuato per 5 anni, rimandando a quella scadenza (30 giugno 2022) ogni successiva decisione.

Va ricordato che per questo Regolamento l’On. Patrizia Toia ebbe un ruolo di Shadow Rapporteur e fu determinante, durante i negoziati del Trilogo, nel fissare una data per l’abolizione del roaming, che non fosse troppo rinviata nel tempo.

Il tempo infatti consentito, per far scattare l’abolizione, fu quello strettamente necessario ad una revisione preliminare del “mercato all’ingrosso” per il roaming per gli operatori delle telecomunicazioni.

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Pacchetto Fit for 55

A luglio la Commissione europea ha presentato un cosiddetto Pacchetto, perché comprende un considerevole numero di direttive, revisioni di Regolamenti e altri provvedimenti, dal suggestivo ed emblematico titolo “Fit for 55”.

In sostanza il “pacchetto” legifera, regola e indica la strada di tutto quanto serve e va fatto, come cornice legislativa e programmatica, per prepararsi alla scadenza del 2055, a farci trovare pronti, come società ed economia, all’obiettivo della decarbonizzazione, o meglio dell’economia “zero carbon”.

Nel dettaglio il Fit for 55 si compone di 17 proposte, di cui 15 normative e 2 comunicazioni.

Le 15 proposte legislative sono rappresentate da:

  • 9 revisioni di direttive e regolamenti o atti già vigenti
  • 6 nuove proposte (5 Regolamenti, 1 Decisione).

Le proposte sono ora all’esame sia del Consiglio che del Parlamento europeo, per una prima valutazione di merito, che analizzi le ricadute sull’economia, sul lavoro e sulla realtà sociale.

Per questo, proprio per comprendere le ricadute e gli effetti, è essenziale esaminare bene, prima delle norme, le valutazioni d’impatto che accompagnano le proposte.

Si tratta di complessi, ma indispensabili, studi di IMPACT ASSESSMENTS, perché ogni misura inciderà, con costi e benefici, in diversi settori industriali e produttivi, nelle abitazioni, nei trasporti, nell’agricoltura e nella vita sociale.

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Il quadro giuridico sui brevetti e proprietà intellettuale

CRONISTORIA DELL’ACCORDO TRIPS

Di seguito si illustrano le tappe principali dell’Accordo Trips, dalla sua nascita alle ultime modifiche.

1995 - ACCORDO TRIPS

L’Accordo TRIPS è il Trattato internazionale promosso dall'Organizzazione mondiale del commercio che fissa gli standard per la tutela della proprietà intellettuale nell’ambito del copyright, delle indicazioni geografiche, dell'industrial design e dei brevetti. Secondo l’accordo, la protezione dei brevetti deve durare per almeno 20 anni.

Un problema che si è presto palesato era quello di assicurare la protezione dei brevetti per i prodotti farmaceutici, in modo tale che non fosse impedito l'accesso alle medicine da parte della popolazione dei paesi più poveri, mantenendo allo stesso tempo il ruolo del sistema dei brevetti nel provvedere incentivi per la ricerca. Alcune flessibilità sono specificate nell'accordo TRIPS, ma alcuni governi non sono state in grado di interpretarle e applicarle, as esempio per quel che riguarda le licenze obbligatorie (art.31).

Novembre 2001 - Dichiarazione di Doha sull'Accordo TRIPS

La Dichiarazione di Doha chiarisce che l'accordo TRIPS non impedisce e non dovrebbe impedire ai membri di adottare misure per proteggere la salute pubblica, ribadendo il diritto di utilizzare appieno le disposizioni dell'accordo TRIPS, che offrono flessibilità a questo scopo, ad esempio la possibilità di accordare licenze obbligatorie per la produzione di medicinali protetti da brevetto.

Tuttavia, si riconobbe per la prima volta che i membri dell'OMC con capacità produttive insufficienti o inesistenti nel settore farmaceutico potevano avere difficoltà ad utilizzare efficacemente le licenze obbligatorie ai sensi dell'accordo TRIPS. Per dare seguito a questi impegni, il Consiglio TRIPS era stato incaricato di trovare una soluzione (paragrafo 6).

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Brevetti - Vaccino - OMC

NTRODUZIONE 

Già durante la prima ondata della pandemia e poi, nella seconda, il punto critico della capacità produttiva di vaccini e dell’assoluta esigenza di aumentarla è emerso con grande chiarezza.

Era evidente che occorresse predisporsi a produrre enormi quantità di vaccini agli occhi di chiunque esaminasse la situazione nella sua imprescindibile dimensione globale e, nello stesso tempo, ne intuiva il carattere non passeggero o di rapida conclusione.

Già dalla primavera del 2020 è stata avanzata da alcune illustre personalità scientifiche l’esigenza e la richiesta che ci si organizzasse, a livello internazionale e mondiale, per affrontare la pandemia investendo in una strategia di vaccinazione quanto più estesa possibile.

Tra i principali atti pubblici di sollecitazione e di mobilitazione si ricordano:
  • L’appello degli scienziati presentato all’Assemblea generale dell’OMS del 2020;
  • L’appello sottoscritto da più di cento personalità pubbliche ed ex Capi di Stato e di Governo con una lettera al Presidente americano Biden;
  • Altre iniziative comprese campagne di raccolta firme.

Anche all’interno delle Istituzioni europee si sono avviate iniziative e si sono fatti pronunciamenti ufficiali attraverso votazioni di atti pubblici.

Per quanto riguarda il Parlamento europeo, in varie occasioni e a più riprese si sono votati emendamenti a Risoluzioni o specifiche Risoluzioni per chiedere appunto delle misure e delle azioni volte a trovare soluzioni per aumentare la capacità produttiva, agendo sulla disciplina dei vaccini e l’implementazione di questa disciplina.

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