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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Risoluzione del Parlamento Europeo sull’armonizzazione dei diritti delle persone autistiche

Il 4 ottobre 2023, durante la seduta plenaria del Parlamento Europeo, è stata adottata una risoluzione che mira a promuovere l'armonizzazione dei diritti delle persone autistiche. Con questa risoluzione, il Parlamento ha esortato le istituzioni europee e gli Stati membri a prendere tutte le misure necessarie per garantire la tutela dei diritti delle persone autistiche in diversi settori.

Non è la prima volta che il Parlamento Europeo ha fatto appello agli Stati membri e alle altre istituzioni comunitarie per l'attuazione di politiche in questo ambito. Nel dicembre 2022, il Parlamento aveva già adottato una risoluzione con l'obiettivo di promuovere la parità di diritti per le persone con disabilità.

1.    Premessa

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nell'Unione Europea ci sono circa 100 milioni di persone con disabilità, tra cui 5 milioni sono affette da disturbi dello spettro autistico. Anche se questi disturbi si manifestano in forme diverse e con caratteristiche specifiche, oggi coinvolgono più di una persona su 100. Pertanto, è di vitale importanza armonizzare le misure esistenti ed introdurne di nuove per garantire la piena protezione dei diritti dei nostri concittadini affetti da autismo.

Attualmente, in alcuni Stati membri persiste il mancato riconoscimento della disabilità nelle persone autistiche che non presentano una disabilità intellettuale. Inoltre, le persone autistiche continuano a dover superare numerosi ostacoli e subire discriminazioni che ostacolano il loro percorso verso una vita indipendente, la partecipazione piena nella società, l'accesso a un'educazione adeguata e alla formazione professionale, l'inserimento nel mercato del lavoro, e l'accesso ai servizi sanitari sia fisici che psicologici.

In aggiunta, le persone con autismo si trovano ad affrontare sfide quando si spostano all'interno dell'Unione Europea, poiché le tessere nazionali di disabilità non vengono riconosciute in modo uniforme in tutti gli Stati membri. Inoltre, manca una solida base di dati pubblici e dettagliati riguardanti le persone con autismo, dati che sono fondamentali per i legislatori al fine di sviluppare politiche e misure adeguate che tengano conto delle specificità dei disturbi dello spettro autistico. Infine, le persone autistiche, soprattutto le donne, continuano a essere vittime di discriminazione e violenza, affrontando difficoltà nell'accesso alla giustizia e nella segnalazione di episodi di violenza.

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Risoluzione del Parlamento Europeo sulla nuova strategia per un’internet migliore per i ragazzi (BIK+)

Il 5 ottobre 2023, riunito in sessione plenaria, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione riguardante la nuova strategia per un internet più sicuro per i giovani, nota anche come BIK+. Questa risoluzione accoglie con favore la nuova iniziativa della Commissione Europea volta a proteggere i diritti dei minori ed è solo l'ultima di una serie di iniziative intraprese dal Parlamento e dalle altre istituzioni europee in questa direzione.

Anche se non ha forza di legge, la risoluzione costituisce una decisa dichiarazione politico-istituzionale con l'obiettivo di incentivare gli Stati membri e le altre istituzioni europee a implementare nuove misure, comprese quelle di natura legislativa.

1.    Premessa

Il Parlamento Europeo e l'Unione Europea hanno affrontato precedentemente la questione dei diritti digitali dei minori, basando questa azione sulla convinzione che i minori debbano godere di tutti i loro diritti, inclusi quelli nel contesto digitale. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un rapido sviluppo dell'ambiente digitale a cui i giovani sono esposti sempre più precocemente.

Già il regolamento sulla protezione dei dati, la direttiva sui servizi di media audiovisivi, il regolamento sui servizi digitali e la direttiva sulle pratiche commerciali sleali riconoscevano ai minori una protezione specifica durante la loro esperienza online, soprattutto in un ambiente digitale in continua evoluzione. La nuova strategia elaborata dalla Commissione, rappresenta dunque un’ulteriore passo verso questa direzione.

Il Parlamento Europeo è fermamente convinto che i minori non debbano essere semplici consumatori passivi della tecnologia, ma piuttosto diventare utenti attivi e responsabili, consapevoli delle opportunità e dei rischi associati a tali strumenti.

Questo principio si estende non solo ai minori stessi ma anche a coloro che si occupano della loro educazione e protezione, sia a casa che a scuola.

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Nota di documentazione sulla Legge Europea sulla libertà dei media - EMFA

Nel settembre 2022, la Commissione Europea ha presentato una proposta di regolamento europeo sulla libertà dei media (Media Freedom Act) che mira a modificare la legge sui media audiovisivi (AVMSD). Il 3 ottobre 2023, il Parlamento Europeo ha votato a favore della proposta in una prima lettura. Inizieranno ora i negoziati con la Commissione e il Consiglio per l'approvazione finale della legge. L’insieme delle disposizioni contenute nel regolamento rappresenta un importantissimo passo avanti nel rafforzamento della nostra vita democratica ed è quindi bene conoscerne i contenuti.

1.    Scopo del regolamento ed iter legislativo

Il regolamento cerca di stabilire regole uniformi in tutta l'Unione Europea per proteggere la libertà, l'indipendenza e la diversità dei mezzi di comunicazione . Insieme a questo regolamento, la Commissione ha anche suggerito nuove misure per garantire l'indipendenza delle decisioni editoriali.

La proposta della Commissione è stata esaminata da tre commissioni: IMCO (Mercato interno e protezione dei consumatori), LIBE (libertà, giustizia e affari interni) e CULT (cultura ed istruzione), dove ha ricevuto il sostegno di una grande maggioranza a seguito di un delicato e combattuto negoziato. Anche durante la sessione plenaria, la proposta ha ottenuto un ampio sostegno, sebbene i parlamentari europei di Lega e FDI si siano astenuti.

Ora inizia una fase molto delicata di trattative che coinvolgeranno la Commissione, gli Stati membri e altre parti interessate coinvolte nella legge. In particolare, il Parlamento dovrà difendere la propria posizione contro paesi come Francia, Ungheria e Polonia, restii a rinunciare al proprio potere di indagine nei casi di sicurezza nazionale, e contro le grandi piattaforme, anch’esse restie a cedere autorità alle istituzioni europee.

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Regolamentazione della prostituzione nell'UE: implicazioni transfrontaliere e impatto sull’uguaglianza di genere e sui diritti delle donne

Risoluzione del Parlamento europeo del 14 settembre 2023 sulla regolamentazione della prostituzione nell'UE: implicazioni transfrontaliere e impatto sull’uguaglianza di genere e sui diritti delle donne (2022/2139(INI))

Nell'ultima seduta del Parlamento in settembre è stata approvata una importante relazione sul tema controverso della PROSTITUZIONE.

Si tratta di una relazione, approvata con RISOLUZIONE, importante perché, pur non prevedendo disposizioni legislative, è tuttavia una presa di posizione politico-istituzionale che può essere la base anche per future misure a livello legislativo.

Il titolo esatto infatti cita il tema della regolamentazione, esaminando in questa sede le implicazioni e le conseguenze sulla uguaglianza di genere. È noto che sulla prostituzione esistono posizioni diverse che riportano a diversi modelli. Il Parlamento con larga maggioranza ha scelto una posizione e l’ha ben argomentata.

Nella relazione infatti sono presenti anche riferimenti ad analisi approfondite. Inoltre la Risoluzione avanza un set di proposte e di possibili azioni per prevenire il fenomeno e per aiutare le vittime di questa forma di violenza nel cambiamento e nella ricerca di una nuova possibilità.

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Pacchetto PMI

Presentato dalla Commissione europea il 12 settembre 2023

Premessa

In questi ultimi anni si sono moltiplicati gli interventi a favore delle PMI, perché è ormai convinzione diffusa che il nostro sistema industriale e produttivo europeo è, in grandissima parte, costituito da piccole e medie imprese (e anche da microimprese e imprese familiari).

Da tempo, dunque, si è alla ricerca delle misure più appropriate per questa “taglia” di impresa, flessibile, dinamica, ma spesso penalizzata dalle sue dimensioni nel grande mercato globale.

“Piccolo è bello” è senz’altro vero, ma a volte la realtà piccola non sa affrontare, perché non ha risorse o non ha personale, le sfide che i grandi mercati e i nuovi mercati offrono.

Questa situazione di dimensione inadeguata, nell'attuale fase di riorganizzazione dell'economia globale e delle filiere produttive, porta oggi le piccole e medie imprese a perdere delle opportunità.

Infatti oggi il reshoring, o comunque il ritorno di imprese in Europa, potrebbe favorirle, permettendo di inserirsi nella catena del valore.

La strategia europea deve dunque agire su due piani:

  • ridurre il peso degli oneri burocratici, amministrativi e i vincoli che sono un fardello a volte inappropriato e troppo oneroso per queste “piccole realtà”;
  • predisporre strumenti adeguati per queste realtà. Si potrebbero creare “nuovi strumenti” oppure procedere attraverso “adattamenti su misura” degli strumenti esistenti per le PMI.

A questi principi e allo scopo di rafforzare questa struttura-chiave del nostro sistema si ispirano le più recenti proposte e misure contenute nel pacchetto sottoposto alla discussione e all'esame del Parlamento a settembre.

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