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MIGRANTI: "L'ITALIA DETTA LA LINEA IN EUROPA"

COMUNICATO STAMPA - STRASBURGO, 13 SETTEMBRE 2017 - Accordi con i Paesi africani di origine e transito dei flussi migrazioni, riforma del regolamento di Dublino e ricollocamenti: la politica europea sull’immigrazione delineata dal discorso sullo Stato dell’Unione del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker conferma che l’Ue ha oramai adottato la linea italiana sul tema. Le questioni che da più due anni poniamo con forza in Europa, all’inizio in totale solitudine, come Governo italiano e come eurodeputati Pd, sono diventate le priorità dell’Europa e sono oramai accettate da tutti i grandi gruppi politici dell’Europarlamento. Ora si tratta di farle accettare al Consiglio e trasformarle in realtà”.
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UE, SU VACCINI JUNCKER VARA LA "GRILLEXIT"

COMUNICATO STAMPA - STRASBURGO, 13 SETTEMBRE 2017 - “Sui vaccini sottoscriviamo pienamente le parole pronunciate dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker: “è inaccettabile che nel 2017 ci siano bambini che muoiono di malattie che avrebbero dovute essere sradicate in Europa”. La Commissione ha promesso di lavorare a fianco dell’Italia nei suoi sforzi di vaccinazione e ha implicitamente bocciato la pericolosa propaganda del Movimento 5 Stelle sul tema. Grillo è oramai fuori dall’Europa e il tracollo del suo alleato Nigel Farage certificato dal nuovo spirito europeista inaugurato dal discorso di Juncker segna il passaggio oggi dalla Brexit alla Grillexit”
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MIGRANTI: "ORA LO DICE ANCHE L'UE, LA SOLIDARIETA' E' UNA STRADA A DOPPIO SENSO"

COMUNICATO STAMPA - BRUXELLES, 6 SETTEMBRE 2017 - “Sono passati quasi due anni dal quel burrascoso vertice Ue di giugno 2015 in cui l’allora premier Matteo Renzi ha battuto i pugni sul tavolo e ha ricordato ai Paesi dell’Est che la solidarietà è una strada a doppio senso. Oggi a dirlo è l’intera Unione europea: “solidarity is a two-wat street” si legge nella lettera con cui lo scorso 5 settembre il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha respinto le richieste del premier ungherese Viktor Orban di finanziamenti europei per la costruzione dei muri anti-migranti. Oggi inoltre la Corte di giustizia europea ha respinto il ricorso di Ungheria e Slovacchia sulla ripartizione dei richiedenti asilo. Questo è il risultato del duro lavoro politico fatto dai governi Renzi e Gentiloni e da noi eurodeputati Pd per europeizzare la questione immigrazione. Ora il prossimo passo è il completamento della riforma del regolamento di Dublino, con l’istituzione di un meccanismo di redistribuzione obbligatorio e permanente, e l’imposizione di sanzioni a quegli Stati membri che si ostinano a non rispettare gli accordi sui ricollocamenti”. Lo ha dichiarato la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia.
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UE-CINA: "RISCHIO COLONIZZAZIONE, REGOLE SU INVESTIMENTI ESTERI"

COMUNICATO STAMPA - BRUXELLES, 23 AGOSTO 2017 (AdnKronos)-  In Europa "servono regole" per gli investimenti di Paesi terzi. La richiesta di Italia, Francia e Germania alla Commissione Europea è "una mossa molto giusta", che dimostra, anche per il peso specifico degli Stati che l'hanno avanzata, che l'Europa inizia ad avere la "consapevolezza" che, per competere ad armi pari con altri Paesi come la Cina che hanno strategie molto chiare, supportate da capitali pubblici, occorre avere un "quadro legislativo" di norme che evitino il rischio che l'economia europea venga "colonizzata" in settori strategici. Altrimenti, l'Ue potrebbe ritrovarsi a dover "chiudere la stalla quando i buoi sono scappati". La lettera inviata alla Commissione, di cui ha parlato ieri anche il ministro Carlo Calenda, "solleva un problema vero - spiega all'Adnkronos - da un lato abbiamo sempre esaltato, e continueremo a farlo, perché è segno di apprezzamento e di crescita delle industrie, la possibilità di attrarre investimenti esteri". La crescita economica e l'appetibilità di un Paese, prosegue, si misura anche "con la capacità di attrarre investimenti esteri" e, ricorda, "siamo anche andati alla ricerca di questi investimenti, con missioni economiche nei vari Paesi, illustrando le potenzialità dell'Italia, proprio per attrarre capitali. L'attrazione degli investimenti esteri è senz'altro benzina per l'economia e la crescita, ma servono dei punti di riferimento precisi. E finalmente lo si capisce".Solo "i teorici della liberalizzazione a tutti i costi", continua la capodelegazione del Partito Democratico a Bruxelles, "sono contrari: io sono perché ci sia apertura a mercati ed investimenti, ma con delle regole. Non tante, ma quelle che servono.

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