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Norme UE per una migliore tutela dei diritti delle minoranze

In risposta alle persistenti discriminazioni, il Parlamento ha adottato martedì una risoluzione per chiedere norme comuni a tutela dei diritti di tutte le minoranze nazionali nell'UE. Il Parlamento invita la Commissione europea a elaborare una direttiva che introduca standard minimi di tutela delle minoranze nell'Unione europea, includendo parametri e norme per impedire agli Stati membri di discriminare le minoranze.

Nella risoluzione non legislativa adottata con 489 voti in favore, 112 voti contrari e 73 astensioni, i deputati chiedono una definizione giuridica comune di “minoranza” e raccomandano l'adozione della definizione contenuta nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU).

Il Parlamento sottolinea che i Paesi membri devono garantire pari diritti culturali, linguistici ed educativi all'8% dei cittadini dell'UE che appartengono a minoranze nazionali nell’Unione europea. Inoltre, mette in rilievo la necessità di un sistema comunitario di protezione delle minoranze che dovrebbe essere accompagnato da una valutazione delle politiche degli Stati membri in questo campo.

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Bilancio pluriennale dell’UE: il PE fissa le priorità post 2020

I deputati mercoledì hanno approvato la loro posizione sul prossimo bilancio UE a lungo termine, inclusi gli importi esatti destinati per ogni programma europeo. Il Parlamento sottolinea la sua "unità e disponibilità" per i prossimi negoziati con i ministri dell'UE sul quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027 e si rammarica che gli Stati membri non abbiano "compiuto progressi significativi" nella ricerca di una posizione comune.

I deputati ritengono che la proposta di QFP presentata dalla Commissione europea sia un punto di partenza, ma il livello proposto "non consentirà all'UE di mantenere i suoi impegni politici e rispondere alle importanti sfide future". Il Parlamento ha quindi confermato le seguenti priorità (elenco non esaustivo):

  • Fissare la dotazione finanziaria del programma di ricerca Horizon Europe a 120 miliardi di euro in costi 2018 (Commissione: €83,5 miliardi);
  • Rafforzare il piano strategico europeo di investimenti ("Piano Juncker");
  • Incrementare i finanziamenti per le infrastrutture di trasporto e le PMI;
  • Mantenere il finanziamento delle politiche agricole e di coesione a lungo termine;
  • Raddoppiare le risorse per affrontare la disoccupazione giovanile, triplicare le risorse per Erasmus+

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CRIMINALITA' ORGANIZZATA: TEMPI PIU' RAPIDI PER CONGELARE E CONFISCARE BENI

I deputati hanno adottato giovedì nuove norme per accelerare il congelamento e la confisca dei proventi di reato in tutta l'UE. Le nuove norme, già concordate in via informale tra il Parlamento e i ministri dell'UE in giugno, renderanno più rapido e semplice per gli Stati membri il congelamento e la confisca transfrontalieri dei proventi di reato.
 
Privare i criminali dei loro beni è uno strumento importante per combattere la criminalità organizzata e il terrorismo. Tuttavia, secondo uno studio di Europol del 2016, attualmente nell'UE viene confiscato solo l'1,1% dei profitti criminali.

La relatrice Nathalien Griesbeck (ALDE, FR) ha dichiarato: “Questo strumento di riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e confisca rafforza la giustizia europea. È più equo per le vittime e consolida la nostra lotta contro il finanziamento del terrorismo. Il Parlamento vigilerà attentamente per garantire che le nuove norme siano attuate rapidamente ed efficacemente”.

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REVISIONE IVA PER SEMPLIFICARE IL SISTEMA E RIDURRE LE FRODI

Il PE ha sostenuto mercoledì i punti principali della proposta di riforma dell'IVA presentata dalla Commissione e proposto alcuni adeguamenti come la fissazione di un'aliquota massima. Sono stati messi ai voti due atti legislativi. Il primo mira a facilitare gli scambi, soprattutto per le PMI, nel mercato unico e a ridurre le frodi sull’IVA, mentre il secondo stabilisce un sistema più chiaro di aliquote IVA. Entrambe le misure fanno parte del pacchetto di riforma del sistema IVA.
 
Secondo alcuni studi, ogni anno i Paesi dell'UE perdono fino a 50 miliardi di euro a causa di frodi transfrontaliere in materia di imposta sul valore aggiunto.
 
Con queste due votazioni, i deputati hanno sostenuto l'iniziativa della Commissione e proposto di stabilire un'aliquota IVA massima del 25% e introdurre un meccanismo di risoluzione delle controversie, un sistema di notifica automatica delle modifiche alle norme IVA fra i diversi Stati membri e un portale informativo, attraverso il quale ottenere rapidamente informazioni accurate sulle aliquote IVA in tutta l'UE.

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