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"SAVONA A STRASBURGO PER DARE LEZIONI, IGNORA I DOSSIER DI SUA COMPETENZA"

COMUNICATO STAMPA - BRUXELLES, 3 OTTOBRE 2018 - “Un’imbarazzante performance quella di oggi del ministro Savona che ha discettato del documento ‘Politeia’ e ha mostrato di non avere una posizione nel merito sui dossier più importanti che stiamo discutendo dal bilancio a fondi coesione, alla politica agricola. Un incontro un po’ surreale tutto basato sull’astrattezza di ipotesi di riforme avveniristiche, mentre l’Italia sta varando una manovra che sarà un fardello assai pesante sulle spalle degli italiani più fragili. Più che un incontro tra un ministro degli Affari europei e dei deputati è sembrata una conferenza di un dotto e compiaciuto professore.
 
 
Nessuna risposta ai problemi posti, solo vaghi impegni e ammonizioni a un popolo da educare e la clamorosa conferma che il governo sta per varare un condono e non la pace fiscale”.
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"SAVONA CHIARISCA PUBBLICAMENTE APPARTENENZA ITALIA ALLA MONETA UNICA"

DICHIARAZIONE - STRASBURGO, 2 OTTOBRE 2018  - "L'Italia ha democraticamente scelto di far parte dell'Unione europea e della moneta unica ed è 'eversivo' qualsiasi tentativo di rimettere in discussione queste scelte in modo subdolo. La dichiarazione di questa mattina del deputato leghista Claudio Borghi “l'Italia starebbe meglio con la sua moneta”, detta nel mezzo di una crisi finanziaria, non può essere considerata soltanto una gaffe, che comunque basterebbe a renderlo incompatibile con la carica che ricopre".
 
"Domani incontreremo a Strasburgo il ministro per gli Affari europei Paolo Savona: come eurodeputati italiani gli chiederemo di dichiarare pubblicamente che l'appartenenza dell'Italia alla moneta unica non è in discussione e che non esiste alcun piano B".
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CONTI PUBBLICI: "DI MAIO NON COLPISCE LA POVERTA' MA COLPISCE RISPARMI DEGLI ITALIANI"

COMUNICATO STAMPA - BRUXELLES, 28 SETTEMBRE 2018 - “Altro che abolire la povertà. La verità vera è che con questa manovra Di Maio abolisce il risparmio degli italiani e dunque aumenterà la povertà nel Paese. Il prevedibile aumento dello spread peserà su tutte quelle famiglie che sono indebitate o che dovranno indebitarsi per comprare la casa o la macchina, peserà su tutte le aziende che sopravvivono grazie alle linee di credito delle banche e le costringerà a tirare la cinghia lasciando a casa i lavoratori più deboli, e peserà sui conti pubblici che dovranno essere impegnati per pagare i maggiori interessi sul debito pubblico invece che per costruire scuole e ospedali.
 
La verità vera è che il Governo non ha trovato soldi ma il modo di aumentare il debito pubblico: i miliardi di deficit messi dalla manovra saranno presto mangiati dagli interessi sui debiti di famiglie, imprese e Stato. Con questa mossa inoltre l’Italia torna ad essere il grande malato d’Europa, perdendo qualsiasi voce in capitolo sulle future riforme della governance dell’eurozona e qualsiasi chance per scelte a favore del nostro Paese.

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ORBAN: “CONTE CHIARISCA DA CHE PARTE STA L’ITALIA”

COMUNICATO STAMPA - STRASBURGO, 10 SETTEMBRE 2018 - “Oggi il Parlamento europeo ha chiesto di attivare l’articolo 7 dei Trattati per censurare le violazioni dello stato di diritto del premier ungherese Orban e anche il Ppe ha chiarito una volta per tutte da che parte sta, nonostante la vergognosa defezione di Forza Italia.
 
Ora la parola passa al Consiglio Ue e toccherà al Governo italiano chiarire da che parte sta, visto che i leghisti hanno votato a difesa di Orban e i grillini hanno votato contro. I valori democratici dell’Unione europea non sono un argomento marginale su cui l’Italia può permettersi delle ambiguità. Il presidente del Consiglio Conte deve dire con chiarezza qual è la posizione del Governo”. 
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