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UE: "DALLA SVEZIA LEZIONE IMPORTANTE"

COMUNICATO STAMPA - STRASBURGO, 10 SETTEMBRE 2018 - Le elezioni svedesi hanno tenuto l’Europa col fiato sospeso. Eppure, senza sottovalutare il pericolo dell’avanzata sovranista e dell’ultradestra in tutta Europa, questa forza che a volte ci sembra invincibile e inarrestabile non ha avuto il trionfo che in molti si aspettavano. Il partito anti-immigrati degli Svedesi Democratici si è fermato attorno al 17% e il primo partito resta quello dei Socialdemocratici con il 28,3%, che certo non ha avanzato, ma non ha neanche subito la debacle che molti attendevano”. – ha dichiarato Patrizia Toia, capodelegazione Pd al Parlamento Europeo
 
“Rimangono due lezioni: la prima capire le ragioni sociali e culturali che fanno crescere gli antieuropeisti e dare risposte concrete e convincenti. La seconda: allargare l’area di influenza e di dialogo del PSE nel campo progressista. – ha proseguito Toia – In ogni caso in queste elezioni l’UE è stata al centro del dibattito e per questo sono sempre più convinta che all’appuntamento delle europee dovremo fare il massimo come partiti nazionali dell’area progressista e, accanto a questo, creare le premesse per una grande coalizione europeista di tutte le forze progressiste, democratiche, ambientaliste e liberali per governare l’Europa del domani”.

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“WEBER PORTA IL PPE NELLE BRACCIA DI ORBAN”

COMUNICATO STAMPA - BRUXELLES, 8 SETTEMBRE 2018 - “Con l’intervista al candidato alla presidenza della Commissione e leader del Ppe Manfred Weberpubblicata oggi dal giornale La Stampa i nostri sospetti sono diventati realtà: Weber vuole portare il più grande gruppo del Parlamento europeo nelle braccia di Orban e Salvini e replicare su scala continentale all’alleanza con l’estrema destra sovranista al governo in Austria.

Si tratta di un errore storico e molto pericoloso perché con la giustificazione di ‘europeizzare i sovranisti’ spalanca le porte a quelli che vogliono sfasciare l’Unione europea. Se non vogliamo tornare all’Europa del 1915, quella che ha in mente il cancelliere di Vienna Kurz quando propone di dare il passaporto austriaco agli altoatesini italiani, dobbiamo creare una grande coalizione europeista di tutte le forze progressiste, democratiche e liberali e possibilmente alle elezioni europee di maggio dell’anno prossimo presentare un candidato unico per la presidenza della Commissione europea, che non potrà che provenire dal gruppo più grande e progressista, cioè dalla famiglia Socialista e Democratica.

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UE: "BASTA FAVORI ALL'EUROPARASSITA ORBAN A SPESE DEGLI ITALIANI"

COMUNICATO STAMPA - BRUXELLES, 28 AGOSTO 2018 - “Oggi Salvini incontra l’europarassita Orban per fargli l’ennesimo favore a spese degli italiani. Il premier ungherese da anni manda avanti il Paese grazie ai fondi europei di cui preleva quasi 5 miliardi all’anno, ma in cambio rifiuta qualsiasi solidarietà all’Italia sull’immigrazione. Infatti l’Ungheria non si è presa neanche un solo richiedente asilo, di quelli nei centri italiani, nonostante avesse firmato l’accordo sui ricollocamenti.

Salvini, che forse ha dimenticato che il suo slogan non era “prima gli ungheresi”, continua a considerarlo un modello e da eurodeputato ha anche votato contro la riforma del regolamento di Dublino che prevedeva dei ricollocamenti obbligatori. Di Maio finge di prendere le distanze da Orban ma anche i 5Stelle gli hanno fatto un favore affossando la riforma del regolamento di Dublino e in quanto a compagnie europee con Farage non possono certo fare gli snob.

Oggi che finalmente la Commissione ha presentato una bozza di bilancio settennale dell’Ue che, oltre a dare più fondi per l’immigrazione e per la ricerca, condiziona i fondi europei al rispetto dello stato di diritto, Salvini e Di Maio si apprestano a correre in soccorso di Orban opponendosi al bilancio europeo. Per il nostro vicepremier meglio un ricercatore italiano disoccupato in più che rischiare di togliere i fondi europei all’europarassita Orban”.
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UE: "MINACCE INSENSATE DI DI MAIO CI COSTERANNO BEN PIÙ DI 20 MILIARDI"

DICHIARAZIONE - BRUXELLES, 24 AGOSTO 2018 - “La terza economia dell’eurozona ha un vicepremier come Luigi Di Maio che non ha la più pallida idea di cosa sia il bilancio europeo e dei meccanismi di base che permettono al nostro Paese di finanziarsi sui mercati e di esportare nel mercato unico dell’Ue e negli altri Paesi terzi grazie agli accordi di libero scambio europei. Possiamo permettercelo?
 
Violare le norme del diritto italiano, europeo e internazionale come sta facendo l’altro vicepremier, Salvini, non ci farà ottenere niente in Europa, se non un dannoso isolamento, ma le minacce insensate e ridicole di Di Maio ci costeranno ben più di 20 miliardi di euro solo di interessi aggiuntivi sul debito pubblico. Gli italiani non possono pagare di tasca propria la gara tra Salvini e Di Maio per ottenere più titoli in prima pagina.
 
Normalmente in casi come questi avremmo fatto appello al ministro agli Affari europei affinché smentisca subito le dichiarazioni autolesioniste del vicepremier, ma dobbiamo prendere atto che al momento quel ruolo è ricoperto da un signore che teorizza l’uscita dall’euro in un weekend e con la sua sola presenza al Governo ha già ottenuto un rialzo permanente dello spread”.
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