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Solo chi è completamente a digiuno di Unione europea può pensare che la battaglia italiana sul bilancio comunitario sia una presa di posizione estemporanea per accaparrarsi un pò di consenso in vita del referendum. La realtà è che la richiesta di dotare l'Unione europea di un bilancio all'altezza  delle sue ambizioni è stata avanzatab da tutti i governi italiani. Siamo uno dei Paesi fondatori dell'Ue e per ragioni storiche abbiamo sempre avuto la consapevolezza che la nostra sicurezza, il nostro benessere è legato a quello dell'Europa. 

Il 12 settembre noi eurodeputati torneremo a riunirci in sessione plenaria a Strasburgo con ancora negli occhi le immagini strazianti del terremoto in Centro Italia e un nuovo compito: lavorare affinchè l'Unione europea sia all'altezza dei propri valori (a partire dalla solidarietà) e dia il massimo sostegno economico e politico all'obiettivo del Governo italiano di passare dalla gestione rapida dell'emergenza alla costruzione di un piano di prevenzione a lungo termine. Lo dobbiamo alle 294 persone che hanno perso la vita sotto le macerie.

Tornare oggi a parlare di difesa non significa mettere in cantiere un progetto fondamentale per garantire sicurezza e affrontare con maggiori strumenti anche la crisi dei rifugiati che stiamo vivendo, significa andare alla radice della grande contraddizione rimossa dall'Unione europea. In sessant'anni di integrazione la sicurezza del Continente è stata di fatto delegata agli Stati Uniti. Una situazione, questa, che ha costretto l'Ue a un innaturale nanismo politico sulla scena internazionale, non commisurato alla sua forza economica e civile.

Equità sociale, equità fiscale e sicurezza. Su questi tre temi fondamentali per la vita del popolo europeo gli Stati membri da soli non sono più in grado di dare risultati sufficienti e ora i cittadini si attendono delle risposte dall'Ue. Abbiamo sempre criticato tutti i populismi e gli estremismi e continueremo a farlo, ma dobbiamo avere l'umiltà di riconoscere che spesso il populismo è la risposta sbagliata a una domanda legittima e che vanno condannati i "tribunali populisti ingannatori", ma invece vanno ascoltati e rassicurati i citadini.