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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Gas package

Direttiva “relativa a norme comuni per i mercati interni del gas rinnovabile e del gas naturale e dell'idrogeno”

Regolamento “sui mercati interni del gas rinnovabile e del gas naturale e dell'idrogeno"

Come è stato spiegato nella scheda relativa alle “Misure urgenti del Regolamento europeo per la sicurezza energetica”, l’Unione europea si è vista in qualche modo obbligata a definire misure urgentissime per poter far fronte al prossimo inverno con qualche sicurezza.

Per questo l’obbligo di riempimento degli stoccaggi in ogni Stato membro secondo una “traiettoria di riempimento” mese per mese per arrivare all’autunno con scorte sufficienti per l’inverno, per l’industria, le abitazioni, i trasporti e tutte le realtà che hanno bisogno di energia per funzionare.

In questo Regolamento urgente, come è stato già scritto, l’On. Toia ha fatto parte del “negotiating team” che ha concluso il trilogo dopo lunghissime riunioni la mattina del 20 maggio e che sarà approvato entro giugno dall’aula.

toia ue

Le parti contenute nel Regolamento urgente sono state estrapolate da due atti in corso di esame in Parlamento, che costituiscono un pacchetto denso ed estremamente importante approvato dalla Commissione europea il 15 dicembre 2021, composto da:

  • una Direttiva: “Norme sui mercati interni del gas rinnovabile e del gas naturale e dell’idrogeno”
  • un Regolamento con titolo identico “Norme sui mercati interni del gas rinnovabile e del gas naturale e dell’idrogeno”

Si tratta di atti complessi che tendono a creare la cornice regolamentare (norme di portata giuridica e di contenuto economico) per creare un “vero mercato europeo” dei gas rinnovabili e dell’idrogeno.

Il pacchetto si completa, in termini di scelte di policy. Di target e di tempi del nuovo mix energetico e del nuovo modello energetico europeo con l’ultimo pacchetto approvato il 19 maggio dalla Commissione, il “RePower” Package.

Questo è dunque l’insieme dei provvedimenti che costituisce il grande quadro normativo e il Regolamento europeo per la nuova “stagione” di modello energetico europeo, sulla scia del Green Deal, del Fit for 55 e per effetto degli ultimi avvenimenti sconvolgenti come il conflitto russo-ucraino e le conseguenze e gli effetti energetici.  

Del Regolamento urgente sugli obblighi di stoccaggio abbiamo già illustrato i contenuti, ma ci ritorneremo in termini di illustrazione precisa e dettagliata, dopo l’approvazione in Parlamento.

Sul Pacchetto gas e RePower occorre invece una scheda ad hoc, cominciando ora dal “Gas Package”.

IL GAS PACKAGE: UNA DIRETTIVA ED UN REGOLAMENTO

Innanzitutto il pacchetto si propone di sostenere e accrescere la produzione di gas rinnovabile e gas a basse emissioni di carbonio e anche promuovere la produzione di idrogeno.

Oggi in Europa il consumo di gas si compone di 95% di gas naturale e solo 5% di gas rinnovabile.

Si tratta dunque di aumentare enormemente questa quota (e in RePower l’Europa indica anche di quanto, come spiegheremo nella apposita scheda).

Per raggiungere questo obiettivo occorrono misure strategiche per la realizzazione delle infrastrutture necessarie al trasporto, alla distribuzione di questi gas e dell’idrogeno e soprattutto misure strategiche per creare mercati efficienti, funzionanti ed economicamente redditizi.

Questa è la premessa normativa e regolamentare, assieme alle necessarie misure economiche perché la transizione a queste nuove fonti si realizzi in modo efficace anche per quanto riguarda i costi, sia di infrastrutture che di gestione e funzionamento economico del mercato.

Naturalmente, poiché l’impianto normativo e programmatico europeo ha una unica finalità, la decarbonizzazione, queste misure vanno esaminate, approvate e realizzate in maniera coerente e complementare con gli altri atti (del Fit for 55) e con, in particolare, la Revisione della Direttiva sulle Energie Rinnovabili (chiamata RED III), la Direttiva sull’Efficienza Energetica (EED), la Direttiva ETS sul sistema di scambio di quote di emissione e la Direttiva CIBAM sulla tassazione del carbonio alla frontiera.

COME INCENTIVARE LA PRODUZIONE DI GAS RINNOVABILE

Per far crescere la produzione di gas rinnovabili, le norme del Gas Package agiscono su alcuni aspetti ritenuti cruciali:
  • superare l’ostacolo rappresentato dalle tariffe di ingresso che limitano l’accesso al sistema energetico da parte di gas rinnovabili e di quelli a bassa emissione di carbonio.

La commissione propone pertanto di concedere riduzioni del 75% sulle tariffe di ingresso.

  • Eliminare completamente le tariffe transfrontaliere per i gas rinnovabili perché solo così si possono agevolmente espandere le attività di vendita, vendendo sul mercato europeo e non solo nazionale.

Questo significa eliminare quella specie di “dazio” che si paga al passaggio da un paese all’altro e che limita fortemente l’espansione del mercato e la vendita transfrontaliera, magari penalizzando i luoghi di produzione più significativi solo perché periferici.

Come per i gas naturali, così per l’idrogeno si propone di:

  • Non prevedere tariffe transfrontaliere per le reti dedicate all’idrogeno.

In tal modo lo sviluppo del relativo mercato gioverà di flessibilità e libertà di circolazione sul “prodotto energetico” in un contesto che permette una sana e corretta concorrenza, faciliti l’accessibilità e dia sicurezza di approvvigionamento.

LE RETI ESISTENTI E FUTURE: QUALI DISCIPLINA SI PREVEDE

In Europa (e anche in Italia) disponiamo di un buon sistema di reti (anche se ancora sono in costruzione alcuni progetti come dall’ultima lista di IPCEI, cioè i progetti comuni di interesse europeo.

Ma le reti esistenti sono state costituite per i gas naturali e oggi si pone l’esigenza del loro utilizzo per i nuovi gas e l’idrogeno, se non vogliamo duplicare tutto il complesso sistema di reti.

Non sempre tuttavia il tema è l’accesso alla rete, a piuttosto l’accesso ai mercati all’ingrosso.

Infatti attualmente alcuni gas rinnovabili (non tutti) sono già integrati nella stesa rete del gas naturale, ma in ogni caso questo accesso non consente di partecipare ai mercati all’ingrosso.

Per questo il testo della Commissione:

  • Assicura che l’immissione nella rete di distribuzione anche per il gas rinnovabile prodotto dagli impianti piccoli (e molto piccoli)
  • Garantisce inoltre contestualmente, che questi impianti piccoli e molto piccoli godano della medesima parità di accesso ai mercati all’ingrosso
  • Promuove, incoraggiandola, l’inversione dei flussi di gas e altre misure diverse per realizzare una integrazione fisica e poi anche commerciale delle reti di distribuzione nelle reti di trasporto.

Questa opportunità riguarda oltre ai gas rinnovabili anche l’idrogeno, che può essere miscelato con il gas naturale, con le opportune verifiche e controllo sulla qualità del gas.

CARATTERISTICHE E VANTAGGI AMBIENTALI DEI GAS RINNOVABILI

La Commissione europea sta premendo molto sull’aumento di gas rinnovabili, che, va ricordato, quando sono gas a bassa emissione di carbonio producono almeno il 70% in meno di emissioni a effetto serra.

In Europa il 25% del consumo energetico totale è composto dai gas (di cui, come detto, solo il 5% è composto da rinnovabile contro il 95% di gas naturale).

Questo 25% del consumo di energia europea {pari a 300Mtep, [sono 350 miliardi di metri cubi all’anno]  serve per produrre energia elettrica (20%) e 39 per produzione calore)}.

La previsione è di crescita, come detto, i target-obiettivi al 2030 e al 2050 saranno definiti al rialzo, rispetto alle stime della Comunicazione di Repower di marzo, al Pacchetto di maggio.

Sarà un insieme composto da biogas, biometano, idrogeno rinnovabile e a bassa emissione di carbonio e da combustibili sintetici (e gas).

In futuro sarà l’elettrificazione la situazione più diffusa e dovrà essere efficiente tecnicamente ed efficace economicamente.

Quando le linee previste sono:

  • Elettrificazione, associata alle energie rinnovabili
  • Gas rinnovabili e idrogeno
  • Efficienza energetica
  • Impiego completo dell’economia circolare.

L’ulteriore fabbisogno che rimarrà scoperto, rispetto a questo quadro e in un’ottica di decarbonizzazione, potrà essere coperto ancora dal gas, ma dovranno essere messe in campo tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio.

L’obiettivo finale è la decarbonizzazione del nostro continente e della sua economia bisognerà lavorare intensamente puntando in modo rigidissimo al cambiamento che le energie rinnovabili rappresentano: dall’eolico al solare.

Questa strategia molto radicale consentirà una graduale ma significativa riduzione dell’utilizzo del gas, eliminando il più possibile il gas naturale fossile, che avrà una funzione nella fase di transizione la cui durata dipende da diversi fatti politici, economici, geopolitici, ma anche di capacità di innovazione tecnologica.

Le tecnologie infatti giocheranno un ruolo essenziale nel ridurre i tempi e nel potenziare le capacità della transizione.

Per questo l’Unione destina risorse dal Programma Horizon e da altri programmi di digitalizzazione e innovazione tecnologica per lo sviluppo delle tecnologie ambientali essenziali per il salto di qualità che il nostro sistema energetico deve fare.

Si pensi ad esempio a quanto può essere utile l’innovazione tecnologica nella produzione dell’idrogeno, per aumentare le potenzialità e le quantità e per ridurne i costi.

Il Pacchetto gas indica una scelta strategica verso i gas rinnovabili e l’idrogeno per molte ragioni che vengono esplicitate:

  • La progressiva sostituzione dei gas naturali e l’obiettivo della decarbonizzazione
  • La maggiore sicurezza di approvvigionamento perché si tratta di gas che possono essere prodotti nel territorio europeo (quindi viene eliminata la dipendenza da paesi “critici”)
  • Una riduzione di costi perché la produzione interna secondo regole di mercato definite elimina il rischio di speculazione e di manovre finanziarie come quelle che oggi si verificano nel mercato del gas, organizzato a livello globale e ormai con presenze molto dannose di fondi di investimenti, hedge fund e altri soggetti finanziari dediti, legittimamente, a manovre speculative.
  • Possibilità per i consumatori, e in un mercato integrato e trasparente, di scegliere i propri fornitori e i servizi più economici.

DIRITTI DEI CONSUMATORI

Il tema dei consumatori infatti è molto importante e, come è stato presente nella normativa sul mercato elettrico, deve trovare adeguato spazio di attuazione anche in questo pacchetto.

Anzi, è intenzione dichiarata dell’On. Toia, che è relatrice per il suo gruppo del Regolamento e parteciperà dunque ai lavori di esame, approvazione e integrazione, di allargare e rafforzare, con molti emendamenti, questa parte dedicata ai diritti dei consumatori.

Dobbiamo infatti con queste norme creare le condizioni per un mercato efficiente e ben funzionante per tutti gli operatori (produttori, distributori, trasformatori, fornitori ecc.), ma dobbiamo altresì creare un mercato efficiente e giusto (cioè fair e conveniente) anche per i CONSUMATORI, che non sono, per noi, l’anello finale, ma uno dei pilastri del mercato, soprattutto in settori così essenziali per la vita delle persone, settori e prodotti che sono un bene essenziale.

I consumatori, soprattutto quelli più vulnerabili, devono essere protetti perché la povertà energetica sta diventando una vera emergenza sociale.

Per questo si devono sostenere, dal lato della offerta, quei produttori che hanno costi di produzione più bassi e più’ efficienti.

CERTEZZE DI ACQUISTO

In sostanza occorre:

  • Garantire ai clienti la conoscenza dello spazio possibile in materia di scelte sostenibili e a bassa amissione, nonché dei costi relativi
  • Assicurare possibilità di cambiare fornitore senza troppi problemi o ostacoli
  • Assicurare comunque una protezione die consumatori da comportamenti impropri o scorretti
  • Superare una situazione di concentrazione di mercato con pochi nuovi arrivi di fornitori, perché la situazione non configura i vantaggi che una corretta e aperta concorrenza offre ai consumatori
  • Protezione e responsabilizzazione dei cittadini/consumatori
  • Fornire informazioni e mezzi perché il consumatore controlli i prezzi e possa confrontare e possa aver accesso ai dati necessari per essere pienamente attivo e protagonista del sistema.

SICUREZZA

Infine il gas package vuole garantire più sicurezza: da quella dell’approvvigionamento a quella della cybersecurity.

Si tratta infatti di “infrastrutture critiche” e di “beni primari”.

Il pacchetto perciò contempla norme che si rendono necessarie per regolare un mercato, assai nevralgico, per l’economia e la vita sociale.

L’Unione ha già un Regolamento per la sicurezza dell’approvvigionamento ma con questo pacchetto viene rafforzato, sia per essere in grado di affrontare crisi ed emergenze (sia per avere un funzionamento più sicuro, cioè una sicurezza costante, anche nella ordinarietà quotidiana.

La sicurezza sarà garantita attraverso stoccaggi, ma da concepire in una stima di solidarietà tra gli Stati membri, anche con possibilità di condivisione del gas stoccato, naturalmente chiarendo costi da dividere e compensazioni.

Sempre per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche oltre che la sicurezza dell’approvvigionamento la Commissione introduce misure nuove per una più approfondita certificazione degli stoccaggi.

Parte di queste misure sono entrate nel Regolamento vigente che si approverà in Parlamento a giugno, parte entreranno nel Package come norme strutturali e permanenti.

La certificazione non riguarda solo gli stoccaggi, ma anche, ed è molto importante, un sistema di certificazione dei gas, anche a vantaggio di consumatori e delle loro certezze di acquisto.

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