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GIOCO D’AZZARDO: “PIU’ SCELTE POLITICHE ED ETICHE E MENO TECNOCRAZIA”

COMUNICATO STAMPA - BRUXELLES, 23 GENNAIO 2018 -  “Vogliamo una politica che sia in grado di fare scelte etiche, senza nascondersi dietro alla presunta neutralità dei tecnici o del mercato. Lo abbiamo ribadito in Italia, dove il sindaco di Bergamo Giogio Gori ha fatto scuola con le sue politiche attive di contrasto al gioco d’azzardo, e lo abbiamo ribadito oggi a Bruxelles, in un evento che ho organizzato al Parlamento europeo. Non è accettabile che il Quantitative Easing della Bce finanzi un colosso del gioco d’azzardo come Novomatic. A settembre abbiamo sollevato il caso con un’interrogazione alla Bce. Oggi la mancanza di scelte politiche, e quindi di valori e di etica, nei mezzi scelti dall’Unione europea per uscire dalla crisi è diventata l’emblema di quello che vogliamo cambiare nell’Ue. Gli acquisti di bond societari della Bce deve rispettare i valori e le scelte politiche ed etiche dell’Unione europea. Nel caso specifico avrebbe dovuto tenere conto della risoluzione del Parlamento europeo che abbiamo fortemente voluto e ottenuto per chiedere all’Ue di impegnarsi nel constrasto alla piaga sociale del gioco d’azzardo e la comunicazione della Commissione che raccoglie le nostre indicazioni”.
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UE:"CON RINNOVABILI AL 35% ENTRO 2030 MENO CO2 E PIU' OCCUPAZIONE"

COMUNICATO STAMPA - STRASBURGO, 18 GENNAIO 2018 - "Oggi nella plenaria del Parlamento europeo è stata approvata la nostra proposta di innalzare gli obiettivi Ue sulla rinnovabili dal 27% entro il 2030 al 35%. Si tratta di una buona notizia per l´ambiente e anche per l´economia perchè aumentare la quota di rinnovabili nel nostro mix energetico significa ridurre le emissioni di Co2 ma anche aumentare la crescita e i posti di lavoro. E´ una proposta per cui mi sono battuta anche come vicepresidente della Commissione Industria perchè oggi promuovere le energie rinnovabili significa anche salvare l'industria europea, i posti di lavoro e le nostre prospettive di crescita. Anni fa le energie rinnovabili sembravano un sogno per utopisti e un investimento dalle perdite certe, oggi è una sfida industriale concretissima su cui si stanno dando battaglia le potenze mondiali di Stati Uniti, Cina e Giappone. In Europa abbiamo tante eccellenze tecnologiche e industriali e abbiamo uno dei mercati più ricchi del pianeta per assorbire e fare crescere queste eccellenze, dobbiamo solo stare attenti a non buttare via questo patrimonio per inseguire falsi miti neoliberisti. Le rivoluzioni tecnologiche si fannocon investimenti pubblici massicci e coraggiosi, e con attente politiche pubbliche di incentivi e protezioni commerciali".
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"DI MAIO E' UNA GARANZIA, CON IL RITORNO ALLA LIRA PIU' DEBOLI E PIU' POVERI"

COMUNICATO STAMPA - BRUXELLES, 18 DICEMBRE 2017 - “Le dichiarazioni del grillino Luigi Di Maio, che voterebbe per l’uscita dall’euro, sono allarmanti e sono già oggi un costo che dovrà essere pagato dagli italiani. Dopo aver tentato di accreditarsi presso i poteri forti a Cernobbio e dopo essersi inchinato ai big della finanza negli incontri a porte chiuse, Di Maio fa il furbo e rilancia l’uscita dall’euro che ha censurato nei mesi scorsi.
 
La linea dei 5Stelle oggi è che il referendum sull’euro è l’estrema ratio, solo un’arma negoziale con Bruxelles, ma così Di Maio più che candidarsi a Palazzo Chigi si candida a essere l’ultimo apprendista stregone del populismo europeo, come i tanti che pensavano di poter cavalcare i sentimenti antieuropei per poi esserne travolti e distruggere il proprio Paese. Di Maio faccia una telefonata a David Cameron prima di fare certe sparate. Già oggi le sue dichiarazioni hanno un costo sugli interessi sul debito.

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