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Schede informative

Riprendiamo la rubrica di schede informative sulle attività dell'Unione europea, che sono state molto apprezzate, con riferimenti giuridici ma anche con riferimenti legati al dibattito politico e culturale, relative a temi di grande rilevanza sociale su cui l’Europa sta adottando scelte e scrivendo norme che delineeranno un orizzonte di scelte di standard che l‘ Europa auspica possano diventare di riferimento globale. Se volete ulteriori approfondimenti scrivetemi a: 

Direttiva: "Donne nei consigli di amministrazione" - "Women on boards"

E’ stato raggiunto un accordo tra tutte le 3 Istituzioni europee e dunque si darà disco verde alla tanto attesa (sono addirittura 10 anni) Direttiva generalmente chiamata “Donne nei Consigli di Amministrazione”.

Approvata da Parlamento anni fa, osteggiata dal Consiglio e, in particolare, dalla Gran Bretagna, oggi finalmente arriva alla sua approvazione finale grazie ad un intenso lavoro di negoziato in cui un ruolo primario ha svolto la delegazione dei Deputati e delle Deputate S&D sia della Commissione FEMM (donne) sia della Commissione JURI (che si occupa degli aspetti e profili giuridici).

L’obiettivo principale della Direttiva è che in ogni CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE si dovrà avere una parità di genere del 40%.

Ciò significa, nella situazione odierna dove le donne sono fortemente minoritarie, che si dovrà avere almeno la presenza del 40% di donne.

Le imprese saranno vincolate a questi obiettivi e dovranno esplicitare procedure e modalità di percorso per arrivare al risultato, in piena trasparenza.

Per  quanto riguarda le autorità pubbliche, esse dovranno vigilare sulle imprese e avere garanzie che la implementazione della Direttiva sia totale e coerente ai principi di parità di genere che ispirano la Direttiva.

I PUNTI PIU’ SIGNIFICATIVI DELL’ACCORDO

  1. Sono previste sanzioni per le imprese che non realizzino gli obiettivi della Direttiva.

Le sanzioni potranno comportare ammende finanziarie e/o anche “giudizi di non conformità” che potrebbero compromettere o indebolire le stesse aziende in fase di aggiudicazione degli appalti.

  1. Ci sarà un elenco, a livello nazionale, per dare pubblico apprezzamento alle aziende che rispettano le norme.

Tale elenco (nome e notorietà) contribuirà a rafforzare la reputation delle aziende coerenti con le disposizioni

  1. Ogni Stato membro entro il 2024 legifererà per avere norme che assicurino l’obiettivo del 40% di donne nei CdA entro il 2026.
  2. Negli stati membri che già hanno una legislazione in materia, si prevede che possano non recepire la Direttiva europea, purché valorizzino i risultati già raggiunti, assicurando che la piena parità sia rispettata e mantenuta.

E’ evidente che questa Direttiva non è un aspetto settoriale, ma un tassello fondamentale nella più ampia strategia europea di empowerment delle donne e della parità di genere che è uno dei fondamentali impegni a livello europeo. 

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