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il Punto

Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici EPBD

Nei giorni scorsi, le negoziazioni sulla revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD, quella giornalisticamente chiamata Direttiva Case Green) hanno fatto importanti passi avanti e probabilmente si concluderanno entro fine dicembre, in una direzione di ampia flessibilità per gli Stati membri.

Il team negoziale del Parlamento europeo è dovuto tornare indietro su alcuni aspetti della propria posizione iniziale, ma questo era l'unico modo per garantire un livello di ambizione che andasse verso la proposta iniziale della Commissione europea e mantenere le disposizioni per cui ci si è sempre battuti, in primo luogo quelle relative alle famiglie più vulnerabili.

Si è trattato di una riunione di trilogo lunga ed estesa, tuttavia si è riusciti a trovare un terreno comune sull'aspetto più importante della direttiva: le classi energetiche (EPC) e il quadro sulle ambizioni di ristrutturazione nell'ambito degli standard minimi di prestazione energetica (MEPS).

Per quanto riguarda le EPC, è stato convenuto che:
  • Gli Stati membri dovrebbero avere la flessibilità necessaria per stabilire la scala e la distanza tra le classi, ma ciò dovrebbe avvenire entro un'equa e adeguata distribuzione.
  • Le classi saranno divise tra A e G.
  • Gli Stati membri potranno introdurre la classe A+ per gli edifici che sono migliori degli edifici a emissioni zero (ZEB) e che apportano un contributo netto annuo positivo alla rete energetica, come ad esempio le case passive.
  • Non vi sarà armonizzazione dei sistemi nazionali di classe energetica.
  • La validità dei certificati di prestazione energetica rimarrà a 10 anni, mentre i proprietari di edifici a basso rendimento riceveranno un invito al loro sportello unico più vicino per una consulenza sulla ristrutturazione.
Per quanto riguarda gli standard minimi di prestazione energetica (MEPS), è stato convenuto che:
  • Un approccio di "media" per il miglioramento dell'intero parco immobiliare sarà messo in atto invece degli obiettivi concreti sui singoli edifici.
  • Gli Stati membri progetteranno i loro MEPS e selezioneranno le parti del loro parco immobiliare che saranno oggetto di ristrutturazione in base al loro sistema nazionale di classe energetica e alla loro traiettoria nazionale di ristrutturazione.
  • La maggior parte della riduzione del consumo di energia (55 %) dovrà essere raggiunta tra gli edifici con le prestazioni peggiori, che saranno definiti come gli edifici con prestazioni più basse del 43 % del parco nazionale.
  • Una percentuale fissa (da confermare nel trilogo finale) del risparmio medio di energia primaria dovrà essere raggiunta rispettivamente entro il 2030 e il 2035, con strategie nazionali che determinino i successivi sforzi di ristrutturazione in linea con l'obiettivo di un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.
  • La Commissione analizzerà e riferirà in merito all'efficacia e all'adeguatezza dei finanziamenti per le ristrutturazioni degli edifici al fine di garantire che l'ondata di ristrutturazioni decolli in modo efficace.
Per quanto riguarda le sanzioni, si è convenuto che:
  • Gli Stati membri saranno liberi di decidere cosa fare con le sanzioni.
  • Tuttavia, si è riusciti a porre una salvaguardia (che era la priorità del Parlamento) per obbligare gli Stati membri a stabilire le norme sulle sanzioni così da tener conto della situazione finanziaria e dell'accesso a un adeguato sostegno finanziario dei proprietari di abitazioni, in particolare per le famiglie vulnerabili.
Per quanto riguarda gli edifici a emissioni zero (ZEB) è stato convenuto che:
  • Il nuovo standard immobiliare per gli ZEB non sarà fissato con soglie comuni a livello europeo, ma a livello nazionale, in base ai calcoli dell'ottimalità dei costi degli Stati membri.
  • Gli ZEB non potranno causare emissioni in loco da combustibili fossili
  • Tuttavia, diverse opzioni potranno essere utilizzate per fornire il riscaldamento e il raffreddamento di questi edifici:
  • In particolare, le energie rinnovabili in loco, le energie rinnovabili provenienti da comunità energetiche, l'energia da sistemi efficienti di teleriscaldamento e teleraffrescamento e la rete elettrica priva di carbonio saranno consentite in linea con i requisiti generali di decarbonizzazione in vigore.
  • Se tecnicamente ed economicamente non è fattibile, per gli ZEB potrà essere utilizzata anche altra energia proveniente dalla rete.
  • Tutti i nuovi edifici dovranno avere un calcolo del loro potenziale di riscaldamento globale (GWP) a partire dal 2030.
Per quanto riguarda le disposizioni finanziarie e gli sportelli unici per le ristrutturazioni si è convenuto che:
  • Le sovvenzioni per le caldaie a combustibile fossile a sé stanti saranno eliminate gradualmente entro il 2025.
  • Un'esenzione sarà concessa per i regimi di finanziamento dell'UE già in corso.
  • Un atto delegato della Commissione europea incoraggerà gli attori finanziari a prevedere un maggior numero di mutui e prestiti verdi
Per quanto riguarda le disposizioni sulla mobilità elettrica, è stato convenuto che:
  • Un numero minimo di punti di ricarica dovrà essere installato in edifici residenziali e non residenziali dotati di parcheggio, mentre la sola canalizzazione per i futuri punti di ricarica sarà richiesta per una percentuale (non ancora definita) dei parcheggi rimanenti.
  • Gli Stati membri dovranno valutare gli ostacoli all'installazione di punti di ricarica negli edifici multiproprietà.
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