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Eurodeputati news

LA NEWSLETTER DEGLI EURODEPUTATI PD - DICEMBRE 2017

L'editoriale di Patrizia Toia - Dicembre 2017 - "Oggi il sogno di Altiero Spinelli di una difesa comune europea è a portata di mano. La sua proposta fu bocciata dall’Assemblea Nazionale francese nel 1954 e da allora sono passati molti anni in cui qualsiasi ambizione in questo senso è stata bollata come politicamente irrealizzabile. Oggi la Francia, come l’Italia e altri Paesi, è fortemente impegnata nel progetto di integrazione. La Gran Bretagna, che ha sempre bloccato qualsiasi progetto di difesa comune, ha scelto di uscire dall’Ue e gli Stati Uniti di Trump hanno abdicato al loro tradizionale ruolo di stabilizzatori del mondo. Anzi, com’è sotto gli occhi di tutti, diventano un elemento preoccupante, se non pericoloso, di tensione e instabilità.
Oggi è l’Unione europea ad avere la leadership morale della diplomazia internazionale. Un titolo suggellato dal Nobel per la Pace nel 2012, dall’ottimo lavoro sul campo dell’Alto rappresentante Federica Mogherini, e dalla nostra visione molto peculiare di difesa nell’idea che abbiamo di politica esterna e di responsabilità nel contesto mondiale. Innegabili e notevoli i passi avanti fatti, tanto che a novembre siamo arrivati alla storica firma dei ministri della Difesa che hanno dato il via libera alla cooperazioni strutturate sulla difesa. Ma, vogliamo ribadirlo, l’Europa deve usare questi strumenti di potenza secondo i propri valori, essendo capace di usare insieme hard e soft power. Abbiamo detto alla Mogherini in aula a Strasburgo, ricalcando le sue parole, che la nostra politica di difesa deve essere “all’europea”.

Sappiamo che questa è una grande scommessa ma è la scommessa europea: assicurare stabilità e sicurezza attraverso la democrazia, il rafforzamento delle istituzioni e la difesa dei diritti umani. Non dobbiamo nasconderci però che i ritardi da colmare sono enormi. Un primo passo concreto è stato fatto con il Piano di Azione della Difesa che mira infatti ad individuare strumenti concreti per promuovere la cooperazione industriale e rimuovere quegli ostacoli che fino ad ora hanno limitato l’integrazione e la competitività del settore della difesa europeo. Bisogna rimarcare la necessità di sostenere la ricerca attraverso un programma europeo da inserirsi nel prossimo Programma Quadro per la ricerca 2021-2027, attraverso il quale dovrebbero essere finanziati anche progetti a sostegno di una autonomia strategica dell’Europa nel campo della difesa, senza sottrarre pero risorse a Horizon e alle sue classiche priorità.

In un mondo di conflitti e tensioni geopolitici le potenze illiberali di Russia e Cina guadagnano sempre più spazio anche grazie al loro crescente peso militare. Oriente è una lezione amarissima per l’Europa di cui dobbiamo fare tesoro per non ripetere gli stessi errori in Africa, a partire dalla Libia. Da questo punto di vista bisogna aggiungere però che gli eserciti non servono se non sono combinati con missioni civili e se non sono accompagnati da progetti solidi e lungimiranti per creare in Africa le condizioni di uno sviluppo equo e sostenibile (nell’interesse della popolazione civile e non di pochi e assai discutibili gruppi dirigenti) e da una piena responsabilità politica di tutti i Paesi membri dell’Ue. Per questo abbiamo accolto con soddisfazione la scelta dei Paesi dell’Est di iniziare a dare il loro contributo finanziario al Trust Fund per l’Africa in occasione del summit a Bruxelles.

Ma per questo stesso motivo non possiamo accettare il rifiuto del meccanismo di redistribuzione dei rifugiati previsto dalla riforma di Dublino. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: chi sbarca in Italia sbarca in Europa, e se abbiamo deciso di condividere la difesa non possiamo non condividere anche le responsabilità legate alla gestione degli squilibri geopolitici, flussi migratori inclusi".  

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Newsletter eurodeputatiPd dicembre2017
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