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ALMAVIVA: 3,35 MILIONI DI EURO PER AIUTARE EX DIPENDENTI

L’UE stanzierà aiuti per 3.347.370 euro per sostenere nella ricerca di un nuovo impiego i 1.610 lavoratori licenziati da Almaviva Contact SpA. La proposta è stata approvata martedì dalla Plenaria con 579 voti a favore, 79 contrari e 15 astensioni. Almaviva Contact SpA ha dovuto chiudere il proprio call center di Roma alla fine del 2016, lasciando in esubero 1.664 lavoratori. I ricavi dell’azienda sono diminuiti del 45% tra il 2011 e il 2015, a causa dell’elevato costo del lavoro e della pressione esercitata sui prezzi dalla crescente concorrenza globale. Secondo la relazione redatta da Daniele Viotti (S&D, IT), poiché non era possibile allineare l’elevato costo del lavoro locale con quello degli altri centri Almaviva, non c’erano alternative alla chiusura. Il co-finanziamento, mobilitato attraverso il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), andrà ad integrare le otto misure adottate dalle autorità italiane che includono l’aiuto nella ricerca di un nuovo impiego, la formazione professionale e il rimborso dei costi di mobilità. Dei 1.610 lavoratori che soddisfano i requisiti per ricevere gli aiuti UE, il 79% sono donne, la maggior parte delle quali un'età compresa tra i 30 e i 55 anni.

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TERAPIE DEL FUTURO

Interessante incontro al Parlamento con al centro un tema importante per tutti noi: le terapie del futuro, come le nuove tecnologie stanno cambiando la medicina - La nanomedicina e le terapie tecnologicamente avanzate rappresentano due soggetti innovativi di grande impatto, entrambi hanno significative implicazioni per malattie che prima non erano nè diagnosticate nè trattate con strumenti medici inadeguati. La nanomedicina rappresenta un motore per il futuro dello sviluppo dell’industria farmaceutica europea; il proposito di questo workshop è sia raccontare quale è lo stato dei nanomateriali e delle terapie avanzate utilizzate nei medicinali che comprendere i possibili sentieri europei per lo sviluppo futuro di queste nuove terapie, per approfondire leggi il report completo.

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FINE DEL ROAMING: RIMOSSO L'ULTIMO OSTACOLO

Con la votazione di giovedì i deputati hanno rimosso l’ultimo ostacolo sulla via della totale abolizione dei costi del “roaming” per la telefonia mobile.Con la votazione di giovedì i deputati hanno rimosso l’ultimo ostacolo sulla via della totale abolizione dei costi del “roaming” per la telefonia mobile.L’abolizione del sovrapprezzo per le comunicazioni in roaming, programmata per il 15 giugno 2017, consentirà ai consumatori di telefonare, inviare messaggi e utilizzare dati della rete mobile mentre si trovano in altri Stati dell’UE senza pagare tariffe aggiuntive. “Questa è una grande vittoria per i consumatori europei”, ha dichiarato la relatrice Miapetra Kumpula-Natri (S&D, FI). “Possiamo celebrare il fatto che dal 15 giugno non ci saranno più tasse sul roaming.

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IMMIGRAZIONE: LA RISPOSTA DEVE ESSERE GLOBALE

In una risoluzione approvata mercoledì, i deputati hanno richiesto con urgenza misure multilaterali per controllare il numero, senza precedenti, di migranti in movimento in tutto il mondo e per far cessare le morti nel Mediterraneo. Nella risoluzione, approvata con 333 voti favorevoli, 310 contrari e 46 astensioni, si chiede:In una risoluzione approvata mercoledì, i deputati hanno richiesto con urgenza misure multilaterali per controllare il numero, senza precedenti, di migranti in movimento in tutto il mondo e per far cessare le morti nel Mediterraneo. Nella risoluzione, approvata con 333 voti favorevoli, 310 contrari e 46 astensioni, si chiede:un “regime di governance multilaterale” per la migrazione internazionale, fondato sulla cooperazione; una più stretta cooperazione tra l’UE, gli organismi specializzati delle Nazioni Unite, le banche multilaterali di sviluppo, organizzazioni regionali e altri attori; la creazione di una vera e propria politica comune europea in materia di migrazione incentrata sui diritti umani e basata sul principio di solidarietà tra gli Stati membri; il coinvolgimento del Parlamento nella creazione e nell’implementazione del Quadro di partenariato e i relativi “migration compact” che l’UE sta attualmente negoziando con Paesi terzi come Giordania e Libano.

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