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Schengen: nuove norme per i controlli temporanei alle frontiere nazionali

I controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen dovrebbero essere limitati a un periodo massimo di un anno invece degli attuali due. Il Codice Frontiere Schengen consente agli Stati membri di effettuare controlli temporanei alle frontiere interne dello spazio Schengen, in caso di grave minaccia per l'ordine pubblico o per la sicurezza interna.

Nella votazione in Plenaria di giovedì, che ha stabilito la posizione del Parlamento per negoziare con i ministri dell'UE (Consiglio), i deputati hanno sostenuto i seguenti punti:

  • il periodo iniziale per i controlli alle frontiere dovrebbe essere limitato a due mesi, invece dell'attuale periodo di sei mesi, e
  • i controlli alle frontiere non potranno essere prolungati oltre un anno, dimezzando l'attuale limite massimo di due anni.

I deputati hanno sottolineato che, poiché la libera circolazione delle persone è interessata dai controlli temporanei alle frontiere, questi dovrebbero essere utilizzati solo in circostanze eccezionali e come misura di ultima istanza.

Nuove garanzie per le proroghe - I Paesi dell’area Schengen dovranno fornire una valutazione dettagliata dei rischi se i controlli temporanei alle frontiere interne verranno prolungati oltre i due mesi iniziali. Qualsiasi successiva estensione dei controlli oltre i sei mesi dovrà soddisfare i seguenti requisiti:

  • una dichiarazione di conformità ai requisiti giuridici della Commissione europea
  • un’autorizzazione del Consiglio dei ministri dell'UE.

I deputati chiedono inoltre che il Parlamento sia maggiormente informato e coinvolto nel processo.

Prossime tappe - Il mandato per avviare colloqui informali con i ministri dell'UE è stato approvato con 319 voti in favore, 241 voti contrari e 78 astensioni. I colloqui ora possono iniziare, poiché il Consiglio ha già raggiunto un accordo sulla sua posizione lo scorso giugno.

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