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Lotta al terrorismo: proposte dei deputati per una nuova strategia UE

Sulla base dei lavori della commissione speciale, il Parlamento ha approvato delle proposte per affrontare la radicalizzazione, migliorare l'interoperabilità dei dati e sostenere le vittime.

In una risoluzione non legislativa approvata mercoledì con 474 voti in favore, 112 voti contrari e 75 astensioni, il Parlamento propone di rafforzare il ruolo delle agenzie dell'Unione europea, come Europol e l’Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala (eu-LISA).

I deputati esprimono preoccupazione per l'insufficiente scambio di dati tra le agenzie come tra gli Stati membri e le autorità dell'UE. Sottolineano l'importanza del pieno rispetto dei diritti fondamentali, tra cui la protezione dei dati e la libertà di espressione, nell'adozione di misure antiterrorismo.

Fra le proposte principali approvate:

  • Creazione di una lista nera UE di predicatori radicali;
  • Monitoraggio più rigoroso per garantire un livello di sicurezza armonizzato e un'azione penale nei confronti dei combattenti stranieri di ritorno in Europa;
  • Impedire che ai condannati per reati terroristici sia concesso l'asilo
  • Misure anti-radicalizzazione, come i programmi per le carceri, l'istruzione e le campagne di sensibilizzazione;
  • Formazione specifica sulla radicalizzazione per i funzionari dell'UE e degli Stati membri;
  • Rafforzamento delle frontiere esterne dell'UE e controlli adeguati a tutti i valichi di frontiera utilizzando tutte le banche dati pertinenti;
  • Richiesta di procedure giuridiche per indagare su coloro che elogiano gli atti di terrorismo;
  • Rimozione della propaganda stampata e online che incita esplicitamente alla violenza;
  • Richiesta di continuità della cooperazione e dello scambio di informazioni tra l'UE e il Regno Unito;
  • Limitare il trasporto di coltelli e vietare i coltelli particolarmente dannosi;
  • Inclusione degli aerei privati nel campo di applicazione della direttiva PNR;
  • Un sistema europeo di licenze per gli acquirenti specializzati in precursori di esplosivi;
  • Una definizione comune di "vittima del terrorismo" a livello dell'UE;
  • Un Centro europeo di coordinamento per le vittime del terrorismo (CCVT) per fornire sostegno e assistenza;
  • Utilizzare il Fondo di solidarietà europeo per risarcire le vittime di attentati terroristici su larga scala;
  • Cooperazione più stretta con i Paesi terzi, in particolare con i Paesi vicini.

Negli ultimi anni l'UE ha dovuto affrontare un'ondata senza precedenti di attentati terroristici, che hanno catapultato la questione della sicurezza al centro delle preoccupazioni dei cittadini e hanno evidenziato i problemi di cooperazione e condivisione delle informazioni in questo settore. L'ultima relazione di Europol sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo nell'Unione europea (TESAT) afferma che gli attacchi commessi dai jihadisti sono stati i più letali.

La commissione speciale sul terrorismo (TERR), che è stata istituita lo scorso anno, è stata incaricata di esaminare, analizzare e valutare la portata della minaccia terroristica sul territorio europeo sulla base dei fatti forniti dalle autorità di contrasto degli Stati membri, dalle agenzie dell'UE competenti in materia e da esperti riconosciuti. Ciò ha compreso una valutazione approfondita delle forze esistenti sul terreno per consentire all'Unione europea e ai suoi Stati membri di rafforzare la capacità di prevenire, indagare e perseguire i reati terroristici.

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