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Commissioni parlamentari

Relazione annuale 2018 sull'efficienza energetica italiana

Nel 2017 sono stati presi provvedimenti per attuare le politiche nazionali per l’Efficienza Energetica. Un esempio è la Strategia Energetica Nazionale (SEN) e il meccanismo di cessione del credito per gli interventi di riqualificazione energetica, già introdotto nel 2016 e perfezionato con le indicazioni del MEF. Queste misure hanno generalmente semplificato la situazione: da una parte l’efficienza energetica viene considerata come inscindibile dagli aspetti di sicurezza e dall’altra viene semplificato il meccanismo di incentivazione abbattendo l’avversione al rischio e alla perdita.
 
I risultati del 2017 in sintesi sono:
  • 5.8 milioni di Titoli di Efficienza Energetica emessi (62% in ambito industriale e il 31% in ambito civile), con un risparmio di quasi 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep);
  • 421.997 richieste di detrazione fiscale del 65% per interventi di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare esistente, per un totale di oltre 3,7 miliardi di euro di investimenti attivati ed un risparmio stimato di 112 ktep/anno;
  • 43.227 richieste con il meccanismo del Conto Termico, corrispondenti a oltre 180 milioni di euro di incentivi, dei quali 62 milioni di euro relativi a interventi di efficienza energetica della Pubblica Amministrazione;
  • 10 milioni di contatti raggiunti attraverso la seconda annualità del Programma Triennale di informazione e formazione (ex art. 13, D.Lgs 102/2014);
  1. La strategia energetica nazionale
  • In linea con le indicazioni del pacchetto “Energia pulita per tutti gli Europei”, la Strategia Energetica Nazionale (SEN) mira a potenziare le politiche di efficienza energetica, favorendo le misure caratterizzate dal miglior rapporto costo-efficacia, al fine di raggiungere nel 2030 il 30% di risparmio energetico rispetto al livello di consumo tendenziale previsto a quella data;
  • Si prevede l’attivazione di investimenti aggiuntivi pari a 175 miliardi entro il 2030 grazie al SEN;
  • Per il settore residenziale si prevede l’ampliamento del campo di interventi del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, varato a marzo 2018, in modo da sostenere interventi che necessitano di un elevato investimento iniziale, stimolandone i finanziamenti da parte degli istituti di credito;
  • Prosecuzione del programma di Riqualificazione energetica degli Edifici della Pubblica Amministrazione;
  • Per il settore industriale si punterà sul Piano Impresa 4.0 e si continuerà a promuovere l’efficienza energetica nelle PMI attraverso bandi di cofinanziamento degli audit energetici e dei sistemi di gestione dell’energia;
  • Per i trasporti la SEN punta a un minor ricorso alla mobilità privata e uno spostamento verso la smart mobility e il trasporto pubblico locale.
  1. Domanda e impieghi di energia
  • La domanda di energia primaria nel 2016 è stata di 154,7 Mtep (-0,9% rispetto al 2015);
  • L’intensità energetica italiana è inferiore a quella media dell’UE (nel 2016 del 17%);
  • Il consumo interno lordo nel 2016 è stato di 154,7 Mtep;
  • Con rispetto alla domanda di energia:
    • 80% fonti fossili;
    • 16.8% fonti rinnovabili;
    • 2.1% energia elettrica.
  • Nel 2016 gli impieghi finali di energia sono calati dello 0,5% rispetto al 2015. Dopo il 2005 è seguito un periodo di riduzione costante dei consumi per l’industria, oscillante per gli altri settori. In tale periodo gli unici settori che hanno fatto registrare un tasso di crescita positivo sono quello civile (+40.7%) e quello dei trasporti (+14.3%);
  • Il consumo finale dell’energia nel 2016 è stato pari a 25.6 Mtep (+1.4% rispetto al 2015). Tutti i settori hanno aumentato i loro consumi eccetto quello dei minerali non metalliferi (-7%), carta (-2.5%) e tesile (-0.7%).
  • Nel 2016 l’intensità energetica dell’industria è stata pari a 85,7 tep/M€2010 in crescita di uno 0.6% rispetto al 2015. Andamento dell’intensità energetica settoriale è da attribuire principalmente ai settori della chimica, della metallurgia e dei minerali non metalliferi, per via del loro peso significativo all’interno del settore;
  • Nel 2016, il consumo energetico del settore residenziale è stato pari a 32,2 Mtep, in calo dell’1% rispetto all’anno precedente. 7): si sono osservati incrementi nel consumo di gas naturale (+0,7%) e di calore (+4,2%), mentre sono risultati in calo i consumi di energia elettrica (-2,8%), legna (-3,5%) e GPL (+3%);
    • Il consumo energetico del settore non residenziale, in cui sono compresi gli edifici adibiti ai servizi, al commercio e alla Pubblica Amministrazione, è stato pari a 16 Mtep nel 2016, di fatto costante rispetto al 2015 (+0,3%);
    • Nel 2016 il consumo energetico del settore trasporti (escluso il trasporto per condotte e il non specificato) è stato pari a 38.4 Mtep, in calo dell’1.2% rispetto al 2015;
  • Nel periodo 2000-2016, i settori che maggiormente hanno contribuito al miglioramento dell’efficienza energetica sono l’industria e il residenziale. Il primo ha realizzato un incremento pari al 20.7% mentre il secondo del 10.7%;
  1. Analisi del raggiungimento degli obiettivi indicativi nazionali di risparmio energetico
  • Certificati bianchi: Dall’avvio nel 2005 del meccanismo dei Certificati Bianchi, complessivamente sono stati certificati risparmi addizionali di energia primaria pari a circa 25,7 Mtep e riconosciuti oltre 47,5 milioni di titoli di efficienza energetica;
  • Detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: nel quadriennio 2014-2017 sono stati realizzati circa un milione e mezzo di interventi, di cui oltre 420.000 nel 2017, anno in cui oltre la metà di essi ha riguardato la sostituzione di serramenti, e per il 20% la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale;
  • Conto termico: ha mostrato una evidente accelerazione, registrando per questo solo anno volumi di richieste pari al 130% di tutte quelle pervenute nel periodo 2013-2016: oltre 43.000 (+189% rispetto al 2016), cui corrispondono incentivi pari a 183 milioni di euro (+168% rispetto al 2016);
  • Piano impresa 4.0: tra gennaio e novembre 2017 è stato registrato un aumento complessivo su base annua dell’11% per gli ordinativi interni con riferimento ai beni strumentali, con picchi del 13% per macchinari e altri apparecchi;
  • Settore trasporti: i risparmi energetici complessivi del settore dei trasporti, conseguiti dal 2011 ammontano a circa 1,9 Mtep/anno per il periodo 2011-2017, dovuti sia all’applicazione di regolamenti Comunitari, sia all’incremento della rete ferroviaria ad Alta Velocità, che ha implicato una diminuzione della domanda sulle rotte aeree e stradali omologhe.
  • Risparmi energetici: Rispetto all’obiettivo per il periodo 2011-2020, previsto nel PAEE 2014 e coerente con la SEN 2013, i risparmi energetici conseguiti al 2017 sono stati pari a poco più di 8 Mtep/anno, equivalenti a quasi il 52% dell’obiettivo finale;
  • Fattura energetica: Per il periodo 2011-2017, i risparmi energetici cumulati conseguiti sono pari a circa 8,3 Mtep di energia primaria, di cui circa 6 Mtep legati a minori consumi di gas naturale. Il risparmio totale supera i 2 milioni e mezzo;
  • Fondi della Politica di Coesione 2007-2013: oltre 10 miliardi di finanziamenti assegnati a oltre 4.100 progetti relativi a misure per diversi ambiti, tutti attinenti all’efficienza energetica. Al momento ne sono stati 3448 (83% del totale);
  1. Efficienza energetica nell’industria:
  • Il 98% dei consumi di energia finale nell’UE28 è riconducibile a otto compartimenti industriali: cellulosa e carta, siderurgia, minerali non metallici, chimica e farmaceutica, metalli non ferrosi, raffinerie di petrolio, cibo e bevande, macchinari;
  • Le imprese del settore siderurgico e del chimico-farmaceutico sono quelle più energivore e per queste gli investimenti in risparmio energetico possono avere un ritorno maggiore;
  • La spesa per R&S energetica in Italia è aumentata da 926 milioni di euro nel 2014 a oltre 1,5 miliardi nel 2015 (+65%);
  1. Contratti di prestazione Energetica: aspetti giuridici e tecnici
  • Diverse strade che la PA può utilizzare per riqualificazione energetica di cui le più importanti sono:
    • Affidare tramite project financing la concessione della gestione di servizi energetici integrati;
    • Costituire una ESCo pubblica, ricorrendo al modulo di partenariato pubblico-privato istituzionalizzato;
    • Affidare direttamente ad una società in house la gestione del servizio energetico;
  • L’ANAC sta applicando strumento degli appalti pre-commerciali attraverso cui la Pubblica Amministrazione, allo scopo di stimolare ed incentivare la produzione e la ricerca di soluzioni innovative e competitive nei settori dell’energia e della sostenibilità ambientale, stipula contratti di R&S, escludendoli dall’applicazione delle regole ad evidenza pubblica;
  • I progetti realizzati con contratto di prestazione energetica in appalto o in concessione/Partenariato Pubblico Privato costituiscono una opzione certamente percorribile per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati;
  • Necessaria tipizzazione del contratto di prestazione energetica: un modello tipico aumenta la conoscenza e la consapevolezza sulle potenzialità dello strumento, in primis da parte degli istituti bancari per dare impulso a nuovi investimenti infatti le principali criticità emerse nella redazione delle Linee Guida sono state legate all'estraneità di questo modello contrattuale alla nostra tradizione giuridica e all'esigenza di coordinarne l'applicazione con la disciplina del Nuovo codice dei contratti pubblici;
  • In generale, lo studio degli aspetti giuridici ha posto in evidenza la necessità di un intervento legislativo che sancisca la natura di “contratto speciale” dei contratti di prestazione energetica per edifici pubblici;
  1. I Nearly Zero energy Building in Italia
  • Gli NZEB costruiti in Italia nel biennio 2016-2017 secondo gli standard prescritti dal Decreto requisiti minimi sono circa 600, in grande maggioranza edifici di nuova costruzione (80%) e ad uso residenziale (88%);
  • NZEB applica un set ridotto di tecnologie: cospicuo isolamento di involucro, pompe di calore elettriche (per lo più aria-acqua) e impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica è la combinazione più frequente, con la variante della caldaia a condensazione abbinata a impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria;
  1. Il financing della riqualificazione energetica edilizia
  • Per attrarre investimenti per interventi di riqualificazione la Banca mondiale ha recentemente adottato un nuovo strumento finanziario, lo Smart Finance for Smart Buildings Facility, che mira a sbloccare 10 miliardi di euro aggiuntivi di fondi pubblici e privati entro il 2020. Inoltre, La Commissione Europea, in collaborazione l’Energy Efficiency Financial Institutions Group (EEFIG), ha sviluppato la piattaforma DEEP (De-risking Energy Efficiency Platform), un database open source per il monitoraggio e il benchmarking degli investimenti in efficienza energetica;
  • Il de-risking è necessario dal momento che le banche sono reticenti a concedere finanziamenti per interventi di riqualificazione energetica. Ciò è dovuto alla carenza di specifiche competenze tecniche ma anche all’incertezza che il cash flow generato dal progetto venga utilizzato per ripagare il finanziamento;
  1. La povertà energetica in Italia
  • La povertà energetica è un grosso problema in Europa: per rispondere a questo serve puntare sull’efficienza energetica. Vi sono ora 23.3 milioni di famiglie in una condizione di povertà energetica;
  • Manca una definizione del termine povertà energetica: se ci fosse sarebbe più facile armonizzare gli approcci nazionali;
  • Nella SEN si evidenzia la necessità di stabilire una “misura ufficiale” della povertà energetica intesa quale difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, ovvero alternativamente, in un'accezione di vulnerabilità energetica, quando l’accesso ai servizi energetici implica una distrazione di risorse (in termini di spesa o di reddito) superiore a un livello socialmente accettabile.
  1. Barriere e strumenti nella comunicazione dell’efficienza energetica
  • Le politiche pubbliche di sensibilizzazione circa i temi del risparmio e dell’efficienza energetica sono state basate prevalentemente su incentivi di natura economica;
  • Un problema della comunicazione sull’efficienza energetica è la mancanza di appeal per i media, scarsa conoscenza di questi temi, frammentazione, discontinuità, episodicità di iniziative, poche sinergie e poca interdisciplinarietà e con le barriere e le criticità di ognuno dei target individuati;
  • ENEA ha attivato la campagna Italia in Classe A che ha promosso il tema dell’efficienza energetica ai diversi target sull’intero territorio nazionale, toccando 10 città italiane di dimensioni medio-grandi (Bolzano, Torino, Ferrara, Ascoli Piceno, Viterbo, Matera, Bari, Napoli, Palermo e Roma) e con la collaborazione dei diversi stakeholder locali (Pubblica Amministrazione, Associazioni di categoria, Università, Ordini professionali).
  1. Azioni per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica
  • Misure che possono essere prese in considerazione in forma integrata, e in parte già presenti all’interno delle nuove disposizioni della Legge di stabilità 2017, riguardano:
    • Meccanismi di incentivazione:
      • Modulazione dell’aliquota di incentivazione, crescente in funzione della complessità dell’intervento e/o dell’accoppiamento con altre tematiche incentivate (es. antisismica).
      • Possibilità di cessione del credito ad organismi societari partecipati anche da banche e istituti finanziari non in quota maggioritaria.
      • Fondi per favorire l'accesso al credito e ridurne il costo.
    • Incentivi alle imprese di costruzione;
    • Incentivi alle famiglie e alla proprietà, anche al fine di intervenire sulla problematica degli split incentives.
  • Per il settore dei trasporti, cinque linee di azione strategiche:
    • Politiche di supporto al rinnovo del parco veicolare pubblico e privato;
    • Realizzazione delle infrastrutture di per il rifornimento dei veicoli alimentati da vettori energetici alternativi;
    • Potenziamento del trasporto collettivo in ambito urbano e sviluppo della mobilità dolce e di quella condivisa;
    • Supporto all’intermodalità delle merci sulla lunga percorrenza.
  • Dal punto di vista della governance:
    • Orientare fortemente i fondi europei. Portare a sistema una parte delle risorse esistenti e disponibili, facendo in modo che gli interventi privati e pubblici integrino e incrementino il valore della quota di investimento dei fondi europei, riducendo la quota di cofinanziamento regionale e nazionale attraverso sia un modello di partenariato pubblico privato diffuso, sia accordi volontari che coinvolgano tutta la catena degli interessati, dai produttori ai distributori, ai venditori, agli installatori, alle imprese di costruzione;
    • Garanzie per i prestiti concessi dalle banche: per quanto riguarda gli investimenti di grandi dimensioni, si può prevedere la costituzione di uno Special Purpose Vehicle, che si occupa di operare in una logica di puro project financing. Per le operazioni di minori dimensioni è invece opportuna un’evoluzione degli attuali schemi contrattuali in uso e di una loro effettiva implementazione con la finalità di garantire al soggetto finanziatore di blindare i ricavi ottenuti da operazioni di efficientamento al servizio del debito.
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